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Whisky, guida per principianti

Come si fa il whisky, quali sono le tipologie più famose, come si riconosce un buon whisky e quali cocktail fare con questo distillato

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Il whisky è un distillato dalla storia ricca e complessa, con radici che risalgono a secoli fa. Un mondo di tradizione, profumi e aromi da scoprire. Per cominciare dalle basi ecco una guida per principianti che esplora diversi aspetti di questo spirito: dalla sua produzione alle tipologie più famose, da come riconoscere un buon whisky e quali cocktail si possono preparare con il distillato.

Come si fa il whisky

Ingredienti base

  • Acqua: Per ottenere un buon whisky la qualità dell’acqua è fondamentale, poiché influenza il sapore finale.
  • Cereali: il malto d’orzo è il più famoso, ma alcuni whisky utilizzano anche altri cereali come mais, segale o grano.
  • Lievito: Essenziale per la fermentazione degli zuccheri.

Fasi di produzione

  • Maltaggio: L’orzo viene immerso in acqua per iniziare il processo di germinazione. Dopo alcuni giorni, l’orzo germinato viene essiccato in un forno per arrestare la crescita.
  • Macinazione: L’orzo maltato viene poi macinato in un mulino per ottenere una farina grossolana chiamata “grist.”
  • Mash: Il grist viene mescolato con acqua calda in una tinozza di macinazione. Questo processo estrae gli zuccheri fermentabili dall’orzo, risultando in un liquido chiamato “mosto.”
  • Fermentazione: Il mosto viene trasferito in una tinozza di fermentazione, dove viene aggiunto il lievito. Il lievito converte gli zuccheri in alcol e anidride carbonica.
  • Distillazione: Il liquido fermentato, ora chiamato “wash,” viene distillato in alambicchi di rame. La prima distillazione avviene in un “wash still,” e la seconda in un “spirit still”.
  • Invecchiamento: L’alcol distillato viene poi invecchiato in botti di legno, spesso di quercia, per un periodo che varia da almeno tre anni a diverse decadi.
  • Imbottigliamento: Dopo l’invecchiamento, il whisky viene filtrato e talvolta diluito prima dell’imbottigliamento.

Quali sono i tipi di whisky più famosi

diversi tipi di whisky

Scotch Whisky

Lo Scotch whisky, spesso chiamato semplicemente “Scotch,” è un tipo di whisky che viene prodotto esclusivamente in Scozia, seguendo regole e normative molto rigorose. La parola “whisky” deriva dal gaelico scozzese “uisge beatha,” che significa “acqua della vita,” un segno dell’importanza culturale di questa bevanda in Scozia.

Requisiti Legali

Per essere definito “Scotch,” il whisky deve soddisfare una serie di requisiti legali:

  • Origine: Deve essere prodotto in Scozia.
  • Ingredienti: Può essere fatto solo con acqua, malto d’orzo e lievito. Altri cereali possono essere utilizzati nei whisky di grano e nei blended whisky.
  • Distillazione: Deve essere distillato a una gradazione alcolica inferiore al 94.8%.
  • Invecchiamento: Deve essere invecchiato in botti di quercia per almeno tre anni e un giorno.
  • Gradazione Alcolica: Deve essere imbottigliato con una gradazione alcolica minima del 40%.

Tipologie di Scotch Whisky

Single Malt Scotch
  • Definizione: Prodotto in una singola distilleria e fatto esclusivamente con malto d’orzo.
  • Caratteristiche: Spesso considerato il più “puro” stile di Scotch, il sapore può variare notevolmente a seconda della regione di produzione.
  • Regioni Famosi: Islay, Speyside, Highlands, Lowlands.
Single Grain Scotch
  • Definizione: Prodotto in una singola distilleria, ma può includere altri cereali oltre all’orzo maltato.
  • Caratteristiche: Generalmente più leggero e più dolce dei single malt.
Blended Malt Scotch
  • Definizione: Una miscela di due o più single malt Scotch da diverse distillerie.
  • Caratteristiche: L’obiettivo è creare un prodotto equilibrato che combini le migliori qualità di ciascun single malt incluso.
Blended Grain Scotch
  • Definizione: Una miscela di due o più single grain Scotch da diverse distillerie.
  • Caratteristiche: Simile al blended malt, ma utilizza whisky di grano.
Blended Scotch Whisky
  • Definizione: Una miscela che può includere sia single malt che single grain Scotch.
  • Caratteristiche: Questi sono i tipi di Scotch più comuni e accessibili, come Johnnie Walker e Chivas Regal.

Regioni di Produzione

La Scozia è divisa in diverse regioni di produzione, ognuna con le proprie caratteristiche uniche:

  • Islay: Conosciuto per i suoi whisky torbati e salmastri.
  • Speyside: Famoso per spiriti dolci, fruttati e spesso con note di sherry.
  • Highlands: Una regione vasta con una grande varietà di stili, da leggeri e floreali a torbati e robusti.
  • Lowlands: Generalmente produce whisky più leggeri e erbacei.
  • Campbeltown: Nota per i suoi distillati marini e talvolta oleosi.

Altri tipi di whisky

Oltre allo Scotch whisky, ci sono molti altri tipi di whisky provenienti da diverse parti del mondo, ciascuno con le proprie caratteristiche uniche e metodi di produzione.

  • Irish Whiskey: Notoriamente morbido e spesso triplamente distillato.
  • Bourbon: Deve essere fatto con almeno il 51% di mais e invecchiato in nuove botti di quercia carbonizzate.
  • Rye Whiskey: Realizzato con una miscela che contiene almeno il 51% di segale.
  • Canadian Whisky: Spesso chiamato “Rye Whisky” anche se potrebbe non contenere segale.
  • Japanese Whisky: Simile allo Scotch ma con un carattere unico dovuto alle tecniche di produzione e all’ambiente giapponese.

Che differenza c’è tra whisky e whisky

La differenza tra whisky e whiskey che incontriamo nella grafia spesso indica il paese di origine. “Whisky” è utilizzato per i distillati scozzesi, canadesi e giapponesi. Mentre “Whiskey” è utilizzato per i quelli irlandesi e americani. Ovviamente le differenze possono anche estendersi poi ai metodi di produzione, agli ingredienti e agli stili di invecchiamento.

Come riconoscere un buon Whisky

come riconoscere un buon whisky

Riconoscere un buon whisky è un’arte che richiede tempo, esperienza e una certa sensibilità sensoriale. Tuttavia, ci sono diversi fattori chiave che possono aiutarti a distinguere un whisky di alta qualità da uno mediocre. Ecco una mini guida per iniziare a familiarizzare con un buon whisky.

L’aspetto: colore e consistenza

  • Colore
    Chiarezza: Un buon whisky dovrebbe essere limpido, senza particelle sospese.
    Tonalità: Il colore può variare dal dorato pallido al mogano scuro. Un colore più scuro può indicare un invecchiamento più lungo o l’uso di botti tostate o sherry.
  • Consistenza
    Viscosità: Un whisky di alta qualità avrà una certa viscosità che puoi osservare inclinando il bicchiere e osservando come il liquido ricade lungo i lati.

L’olfatto: aroma e complessità

  • Aroma Primario
    Fruttato: Note di frutta come mela, pera, pesca o frutti di bosco.
    Speziato: Spezie come cannella, noce moscata o pepe.
  • Aroma Secondario
    Legno: Sentori di quercia, cedro o sandalo, spesso dovuti all’invecchiamento in botte.
    Fumo: Note affumicate o torbate, particolarmente comuni nei whisky scozzesi di Islay.
  • Aroma Terziario
    Complessità: Un buon whisky avrà una gamma di aromi che si sviluppano nel tempo, rivelando nuove sfumature anche dopo diversi minuti.

Il gusto: equilibrio e struttura

  • Dolcezza
    Malto: Un sapore dolce di malto o caramello è spesso il primo ad essere notato.
  • Acidità
    Fruttato: Un buon whisky avrà un certo livello di acidità che bilancia la sua dolcezza, spesso proveniente da note fruttate.
  • Amarezza
    Quercia: Una leggera amarezza è spesso desiderabile e può venire dall’invecchiamento in botti di quercia.
  • Umami
    Complessità: Un buon whisky può avere anche un sottile sapore umami, che aggiunge una dimensione di complessità.

Il corpo: peso e texture

  • Pieno o Leggero: Un buon whisky avrà un corpo che corrisponde al suo stile. Ad esempio, un Islay torbato potrebbe avere un corpo più pieno, mentre un Lowland potrebbe essere più leggero.

Il finale: persistenza ed evoluzione

  • Lunghezza: Un finale lungo, in cui i sapori persistono in bocca, è spesso un segno di un whisky di alta qualità.
  • Evoluzione: I migliori whisky mostreranno un’evoluzione nel finale, cambiando e sviluppando nuovi sapori e sensazioni.

Riconoscere un buon whisky è dunque un processo che coinvolge tutti i sensi e richiede attenzione ai dettagli. Con il tempo e l’esperienza, sarai in grado di apprezzare le sottili differenze che rendono ogni whisky unico.

Cocktail a base di whisky

whiskey sour ricetta cocktail

Un distillato da gustare e scoprire in purezza, ma anche in mixology. Sono molti e famosi i cocktail con whisky da provare per godere appieno delle sue diverse sfumature. Questi alcuni dei più celebri:

  • Old Fashioned: Composto da whisky, un cubetto di zucchero, qualche goccia di amaro e una fetta di arancia o una ciliegia.
  • Manhattan: Miscela di whisky, vermouth rosso e un paio di gocce di amaro, spesso guarnito con una ciliegia.
  • Whisky Sour: Whisky, succo di limone fresco e sciroppo di zucchero, spesso con una fetta di arancia e una ciliegia.
  • Mint Julep: Bourbon, foglie di menta fresca, zucchero e acqua, servito in un bicchiere d’argento o di acciaio inossidabile.
  • Rob Roy: Simile al Manhattan, ma utilizza Scotch whisky e vermouth rosso, spesso guarnito con una scorza di limone o una ciliegia.
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