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Tecniche di miscelazione: le basi su come fare un cocktail

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Entrare nel mondo dei cocktail significa immergersi in un universo di sapori, aromi e texture. Tuttavia, per chi ama fare i drink e non solo berli, la vera magia di questa arte risiede nelle tecniche di miscelazione, un insieme di metodi che trasformano ingredienti semplici in elisir memorabili.

Che tu sia un semplice appassionato o un aspirante barman, conoscere le diverse tecniche su come fare un cocktail è fondamentale per sperimentare e godere appieno di questa forma d’arte liquida.

Ecco le principali.

Neat

Neat si riferisce alla pratica di servire un distillato puro, senza l’aggiunta di ghiaccio o acqua, direttamente nel bicchiere a temperatura ambiente. Questa tecnica permette di apprezzare pienamente il profilo aromatico e gustativo della bevanda, rendendola ideale per assaporare distillati di alta qualità. Ad esempio, la grappa o il whisky.

Build

La tecnica Build consiste nel costruire il cocktail direttamente nel bicchiere in cui verrà servito. Gli ingredienti vengono aggiunti uno dopo l’altro, iniziando tipicamente con il ghiaccio, seguito dagli elementi principali come il distillato, e terminando con un mixer o un garnish. È una tecnica comune per cocktail semplici come il gin tonic o il rum e cola.

Build Layer

Simile alla tecnica Build, la Build Layer richiede una mano ferma e un occhio attento. Gli ingredienti vengono delicatamente versati uno sopra l’altro per creare strati distinti, solitamente utilizzando un cucchiaio da bar per rallentare il flusso del liquido. Questa tecnica è visivamente impressionante e spesso utilizzata in cocktail come il B-52.

Dry Shake

La Dry Shake è una tecnica utilizzata quando un cocktail contiene albume d’uovo o altri ingredienti cremosi. Prima di aggiungere il ghiaccio, gli ingredienti vengono agitati vigorosamente nello shaker. Questo processo aiuta a emulsionare l’albume, creando una schiuma spessa e cremosa che aggiunge una texture morbida al cocktail. Un esempio di drink da ottenere con questa tecnica è il whisky sour.

Stir & Strain

La tecnica Stir & Strain è essenziale per cocktail che richiedono una diluizione minima e una chiarezza cristallina. Il cocktail viene mescolato delicatamente con ghiaccio, solitamente con un cucchiaio a spirale, e poi filtrato in un bicchiere freddo. È la tecnica di scelta per drink classici come il Martini cocktail o il Manhattan.

come fare un cocktail: tecniche di miscelazione

Shake & Strain

Shake & Strain è forse la tecnica più iconica e richiede l’uso di uno shaker. Dopo aver combinato tutti gli ingredienti e il ghiaccio nello shaker, il barista agita energicamente la miscela. Questo non solo raffredda e diluisce il drink, ma aiuta anche ad amalgamare gli ingredienti. Dopo aver agitato, il cocktail viene filtrato in un bicchiere freddo, spesso attraverso un colino a maglie fini per rimuovere frammenti di ghiaccio.

Throwing

La tecnica del Throwing è spettacolare quanto funzionale. Il cocktail viene letteralmente “lanciato” da un contenitore all’altro, solitamente da uno shaker a un bicchiere, da una certa altezza. Questo metodo non solo mescola e ossigena il cocktail, ma è anche un vero e proprio spettacolo visivo.

Sia che tu stia esplorando la purezza di un distillato servito “Neat” o che tu stia sperimentando la teatralità del “Throwing”, padroneggiare queste tecniche di miscelazione è essenziale per chiunque desideri veramente comprendere l’arte di come fare un cocktail. Ogni tecnica apre la porta a nuove possibilità, invitando a sperimentare e, soprattutto, a godere dell’esperienza. E se vuoi passare al livello successivo, scopri anche le tecniche avanzate per rendere il tutto ancora più spettacolare.

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