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Polugar, il “padre” della vodka

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È la vodka la protagonista di questa tappa del giro del mondo degli spirits. Ma non una vodka qualunque. Andiamo infatti in Polonia a scoprire Polugar, distillato unico nel suo genere.

Tutto il gusto dell’antenato della vodka

Prima del 1895, la vodka era un distillato di cereali prodotto in alambicchi di rame, proprio come il single malt whisky, e veniva chiamata ‘Bread-Wine‘ o ‘Polugar‘. Polugar venne proibito in Russia dal 1895, anno in cui fu introdotto il monopolio di Stato e si iniziò a utilizzare solamente alcol etilico rettificato per la produzione della vodka. Tutte le distillerie tradizionali, con i loro alambicchi di rame, vennero distrutte. Si iniziò a produrre alcol usando tecnologie moderne, utilizzando il processo di distillazione a colonna, e le ricette con cui la nobiltà preparava i distillati di cereali vennero dimenticate. Solamente l’alcol puro al 96% (alcol etilico) può essere usato per la produzione di vodka: è insapore e inodore. 

Distilleria Rodionov and Sons 1

La Polugar è prodotta in Polonia: qui è stata ricreata una distilleria tradizionale, utilizzando tecnologie del XIX secolo. La distilleria privata Rodionov & Sons si trova in una foresta, accanto a un antico palazzo e lontano da altri stabilimenti industriali, strade e città. In quanto a sapore, Polugar non assomiglia alla vodka moderna e non si avvicina a nessuna bevanda alcolica disponibile al giorno d’oggi. È una bevanda alcolica più antica, prodotta nell’era in cui tutti i distillati di cereali venivano realizzati usando alambicchi di rame. La parola ‘Polugar’ significa in russo “bruciato a metà” e indica un’antica usanza dei distillatori russi per cui si scaldavano due porzioni della bevanda e vi si dava fuoco fino a che non terminava di bruciare. Solo se delle due porzioni ne rimaneva soltanto una, con l’evaporazione della metà, il contenuto alcolico era in giusta quantità. Con l’invenzione degli alcolimetri, la concentrazione alcolica del Polugar poté essere misurata e risultò pari a 38,5%. 

Polugar è quindi il ‘padre’ della vodka russa e riproduce il sapore della bevanda del Diciottesimo secolo: a quei tempi invece di una lunga procedura di invecchiamento in botti di legno, i ricchi nobili e proprietari terrieri russi si servivano di tecniche di distillazione più progressive utilizzando all’interno dell’alambicco coagulanti e filtranti naturali quali albume e colla di pesce, che sono in grado di conservare al meglio le proprietà gustative della materia prima, donando al proprio ‘Polugar’ quel delizioso e aromatico sapore di segale. Una vasta gamma di prodotti, distribuiti in Italia da Rinaldi 1957, tra cui la Polugar N.1 Rye & Wheat, prodotta da una miscela di segale e grano, si presenta chiara e oleosa e riporta da subito sentori intensi di pane appena sfornato, note di grano e segale e di pepe nero. Al gusto ha un’entrata in bocca gradevole e oleosa con un grande corpo, quasi viscoso. Incantevole nell’utilizzo all’interno di qualsiasi drink a base vodka, in cui agisce come potenziatore dei sapori.


Le altre tappe del nostro viaggio nel mondo degli spirits le trovi qui


Scheda tecnica e note di degustazione

  • Colore: chiaro e oleoso
  • Profumo: pane appena sfornato, note di grano e segale e di pepe nero
  • Palato: incantevole entrata oleosa con un corpo forte, quasi viscoso e un sapore che ricorda l’intensa segale russa, con un retrogusto di grano
  • Finale: dissolvenza pepata e morbida
  • Volume: 38,5%
  • Formato: 70 cl
  • Prezzo medio: 40 euro
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