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Mixology, i trend secondo bartender e produttori

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In attesa di poter tornare nei nostri bar preferiti per un aperitivo o un drink dopocena, bartender e produttori ci raccontano le loro sensazioni su quelli che saranno i nuovi trend nel settore della mixology.

Da Torino a Roma, da Bari a Firenze, ecco le tendenze che guideranno – speriamo presto – la ripresa delle attività per cocktail bar e locali serali, tra le realtà più colpite dalle chiusure seguite alla pandemia.

Daniele Cancellara, bar manager del Rasputin a Firenze

Daniele Cancellara bar manager del Rasputin di Firenze 3

“Credo che, da parte del consumatore, ci sia molta voglia di tornare al bar!
Sicuramente, come negli ultimi tempi, continuerà l’onda degli alcol free e dei low alcol. Durante il lockdown c’è stato naturalmente un aumento del consumo di alcolici in casa e si è notata una grande crescita di distillati come whisky (che comunque era in crescita già da qualche anno) e rum (che invece era in stallo da diverso tempo). Questo anche grazie a un ottimo lavoro fatto sul web in questi lockdown da varie realtà.

Anche il nostro web format Whisky for Breakfast, cerca di arrivare al consumatore, proprio per ampliare la conoscenza dei prodotti. Credo (e spero), che in futuro, da parte dei consumatori ci sarà molta più attenzione ai prodotti “atipici”, cercando un loro gusto, piuttosto che affidarsi a dei trend veri e propri”.

Leandro Serra, bar manager del The Duke Cocktail Lounge Bar de La Maddalena (Sassari)

Leandro Serra bar manager del The Duke Cocktail Lounge Bar de La Maddalena 3

“Posso dire che la ricerca continua dei barman e non solo sarà concentrata molto sul territorio, cercando vecchi e nuovi sapori che possano trovare spazio nel movimento attuale del bartending. Le tendenze future saranno dedicate al nostro territorio: l’Italia è un giardino botanico infinito, c’è da divertirsi!”

Priscilla Occhipinti, Maestro Distillatore e titolare di Nannoni Grappe a Paganico (Grosseto)

Priscilla Occhipinti

“Le mode sono cicliche: vedo una buona tenuta di mercato per i gin e un incremento nel consumo di amari, vermouth e bevande spiritose a bassa gradazione, sempre più complesse e con aromi legati a materie prime di provenienza esotica. Personalmente? Per me è stimolante e divertente inventare nuovi prodotti, ma il mio grande amore va alla grappa, giovane o invecchiata, pura espressione del nostro territorio”.

Antonio Tittoni, proprietario e bar manager del Depero Club e del The Wanderer di Rieti

Antonio Tittoni

“In futuro, avrà sempre più importanza il low alcol, perché il pubblico è sempre più attento al benessere e all’attività fisica. Un’offerta che affiancherà quella già in essere, che sarà qualitativamente sempre più, alta grazie al diffondersi della ricerca e dello sviluppo al bar, così come è accaduto per il mondo della ristorazione, settore in cui, oltretutto, il bar si sta ricavando uno spazio sempre più importante”.

Stefano Di Dio, ‘vermouttista’ milanese, fondatore di OSCAR.697

Stefano Di Dio fondatore OSCAR.697 Vermouth

“Non lo sappiamo ancora, di certo il consumatore finale è oggi il fulcro portante a cui rivolgersi per aziende indipendenti come OSCAR.697, quindi packaging più piccoli per consumo singolo o Ready To Drink sono prodotti che avranno voce in capitolo anche domani, ma credo che, quando riapriranno i bar, torneremo per la maggior parte a rivolgerci agli operatori di settore per sviluppare la distribuzione dei nostri prodotti standard”.

Benedetto Guarino, Riccardo Bucci e Giulia Castellucci – proprietari di Co.So Cocktail & Social a Roma

da sinistra Benedetto Guarino, Giulia Castellucci e Riccardo Bucci PHOTO by Alberto Blasetti e Andrea Di Lorenzo
ph. Alberto Blasetti e Andrea Di Lorenzo

“C’è stato un ritorno alla semplicità dei gusti, in questo periodo. Non perché siano effettivamente cambiati questi ultimi ma perchè, semplicemente, si è spostato il focus del cliente-medio. Nel recente passato pre-pandemico si ricercava la chicca, il particolare e di nicchia, mentre adesso si imposta tutto sulla ricerca della “normalità”: il massimo adesso per la gente è uscire e passare un pranzo o addirittura una cena conviviale e tranquilla”.

Giuseppe ‘Joe’ Marzovilla, proprietario e bartender del ParlaPiano Buvette di Mola di Bari (BA)

Joe Marzovilla proprietario e bartender del ParlaPiano Buvette di Mola di Bari photo by Berenice Verga
ph. Berenice Verga

“Siamo ormai così da tanto tempo distanti dal cliente, dal rapporto vero e proprio che si creava entrando in simbiosi con esso, che è abbastanza difficile capire quali saranno i nuovi trend. Si può dire che abbiamo smesso di capire i gusti della gente da ormai un anno. L’unica cosa certa è che oggi il cliente essendo più maturo è più consapevole di tutto ciò che ruota attorno al mondo del beverage e più esigente, finalmente”.

Veronica Costantino, bar manager di LargoNove a Firenze

Veronica Costantino, bar manager di LargoNove a Firenze 3

“Credo molto che questa fase di stop abbia portato il consumatore a ricercare un prodotto di qualità anche nella propria casa. Per la ripresa penso si punterà molto sul mood di ‘zero sprechi’ dietro al bancone e un uso della materia prima in tutte le sue sfaccettature”.

Elena Ceschelli, fondatrice e direttrice marketing di Bevande Futuriste

Elena Ceschelli Bevande Futuriste

“I trend sono a nostro favore, in quanto il consumatore è sempre più esigente e attento alla qualità. Vince il green, il bio, soprattutto il naturale, dove emergano tutti gli ingredienti utilizzati. L’attenzione agli zuccheri utilizzati sarà sempre alta. L’evoluzione sta anche nel proporre prodotti salutari, con vitamine che facciano bene al corpo e alla mente”.

Antonio Masi, capo bar del Tatabui cocktail bar di Torino

antonio masi

“Considerando il periodo, questa domanda non è mai stata così difficile… Non so, andando un po’ a sensazione credo che ritorneremo (almeno per un periodo) indietro, riportando la classica bevuta poco strutturata, piacevole, semplice e casereccia”.

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4 Comments

  1. […] Leggi anche cosa ci ha raccontato Veronica Costantino, insieme ai suoi colleghi, sulle nuove tendenze in ambito di miscelazione: Mixology, i trend secondo bartender e produttori. […]

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  3. […] mixando rum, gorgonzola e miele, per concludere con un cocktail low alcol in linea con una delle tendenze più forti dell’attuale mixology. Tre creazioni diverse legate da un unico fil rouge: sperimentare ed esaltare la ricca varietà di […]

  4. […] la française è un mix di gusti ricercati e profumi inebrianti: un drink che fa proprie le ultime tendenze internazionali in ambito di bartending, che vedono sempre più persone preferire cocktail a bassa gradazione […]

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