Cocktail party a casa: i consigli del mixologist

Voglia di organizzare un party a casa? Beh è vero che basta invitare gli amici giusti e il divertimento è assicurato, ma con alcuni accorgimenti la serata può diventare davvero un grande successo. Il celebre mixologist Mattia Pastori – che su Osserva Beverage mi ha raccontato l’evoluzione del ruolo del bartender – ha stilato un elenco di consigli per organizzare al meglio una festa e allestire un’area mixology in salotto o in terrazza che regga il confronto con i migliori cocktail bar.
Vediamo quali sono…

Il ghiaccio è fondamentale, ma non tutto va bene
Essenziale prevedere scorte di ghiaccio per tutta la durata della festa. Ma il ghiaccio non è tutto uguale. Per ottenere dei cocktail di qualità bisogna creare cubi di grandi dimensioni in modo da diminuire la diluizione. Al posto delle vaschette in plastica di una volta, utilizza gli stampi al silicone con una forma superiore ai 3 x 3 per fare un maxi ice-cubo.

Attrezzatura: gli strumenti indispensabili
Altro elemento indispensabile è l’attrezzatura. I 4 strumenti basic per miscelare i drink e ottenere un risultato da bartender sono shaker, mixing glass, bar spoon e strainer. L’importante è concentrarsi su 4 o 5 cocktail, senza sperimentare troppo, per non incorrere in errori fatali.
Per approfondire questo argomento, leggi:
Gli essenziali: gli strumenti per fare un cocktail a casa tua

Conoscere le basi (alcoliche)
La triade che non deve mai mancare è composta da gin, vermouth e bitter, perché questi tre distillati sono la base per dare vita a grandi classici come il Negroni e l’Americano. Tra le altre bottiglie da avere, rum e tequila per drink esotici e un liquore agli agrumi, per dare freschezza.
L’importante è bilanciare le dosi per evitare l’hangover del giorno dopo.

I libri giusti per scoprire le ricette
La base di partenza per cocktail di qualità è leggere e scoprire le ricette. Tra le bibbie dell’universo beverage la Difford’s Guide, dove si trovano grandi classici e innovativi twist. Un’altra lettura è Cocktail Safari di Stefano Nincevich, che raccoglie in un solo volume oltre 70 cocktail popolari tra storie, aneddoti e leggende.

Non dimenticare ingredienti collaterali e guarnizioni
Per la creazione dei cocktail sono fondamentali gli agrumi, sia come ingrediente che come guarnizione. Lo stesso vale per zucchero e dolcificanti come il miele, le erbe aromatiche e le spezie. Sono basilari poi la tonica e la ginger beer per creare Gin Tonic e il Moscow Mule. Nella lista della spesa non deve mancare poi il prosecco.

Cibo? Finger food di qualità
Quando si organizza una festa, il capitolo food è molto importante. Niente pizzette e patatine dai, oggi l’aspetto del cibo merita di essere curato nei dettagli. Ma non è così complicato, basta selezionare una materia prima di qualità. Senza lanciarsi in ricette articolate un buon pane abbinato e salumi selezionati è un’ottima base di partenza per l’area food. Per variare si può pensare a qualche ricetta etnica o esotica da abbinare in base al tema della festa.

A ogni cocktail il suo bicchiere
Archiviati i bicchieri di plastica, che non sono per niente eco-friendly oltre a essere brutti da vedere, per un servizio degno di un bar occorre il set giusto. Non c’è bisogno di fare dello shopping compulsivo, i 3 bicchieri imprescindibili sono: tumbler, coppa da cocktail e calice da champagne.

L’importanza della musica
Una volta curato l’aspetto food & drink, non bisogna sottovalutare l’importanza della colonna sonora per la buona riuscita della festa. Spotify è pieno di playlist adatte a ogni mood. Quindi hai l’imbarazzo della scelta. Essenziale ricordarsi di mantenere un volume accettabile per non scatenare le ire del vicinato. L’alternativa è invitarli a unirsi alla festa.
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